Elezioni Provinciali del Trentino 2018

  1. Gestione del territorio

Per una corretta gestione dei Comuni necessita capire lo Statuto dei Comprensori della Provincia di Bolzano, ben collaudati, che sono Enti di diritto pubblico istituiti ai sensi dell’art. 7 del Decreto del Presidente della Repubblica dd. 23.03.1974 n. 279. Forma e funzionamento che dovrebbero essere adottati, per un buon andamento burocratico, anche in tutto il Trentino.

  1. Questione dei diritti ladini di Fassa.

L’accordo tra il Governo italiano e austriaco firmato il 5 settembre 1946 (cd. Accordo Gruber-Degasperi o Patto di Parigi), avvallato dagli americani, dice: gli abitanti di lingua tedesca della Provincia di Bolzano e quelli dei vicini comuni bilingue della Provincia di Trento (i Ladini di Fassa) godranno di completa eguaglianza di diritti rispetto agli abitanti di lingua italiana.

La creazione della Regione Trentino-Alto Adige nulla poteva legiferare in merito al Patto di Parigi del 1946. Purtroppo, ciò non accadde in quanto venne completamente dimenticata la popolazione ladina del Sella che si vide privata in ogni ambito dei diritti riconosciuti ai Ladini della Provincia di Bolzano, diventando una minoranza di serie A (Gardena e Badia); B (Fassa) e C) Fodom – Ampezzo.

Questa tornata elettorale è l’ultima occasione affinché il popolo ladino, smembrato in tre Provincie, possa rivendicare il diritto acquisito nell’accordo di Parigi del 5 settembre 1946 e cioè la riunificazione dei ladini.

Opportuno e non inutile osservare che l’identità dei ladini è dato dal territorio (confini austro-ungarici del 1923). Utile osservare che il territorio ladino si estende da Canazei a Soraga, restando esclusa Moena il cui territorio appartiene alla Magnifica Comunità di Femme sin dal 1811. Storia documentata pure nei testi di Padre Frumenzio Ghetta, luminare in materia.

  1. Pista ciclabile

Incredibilmente la Val di Fassa è l’unica vallata ancora priva di una completa pista ciclabile, nonostante la medesima sia stata progettata dall’ufficio tecnico comprensione di Fassa già nel lontano 1990. Inerzie provinciali e locali hanno impedito un’opera determinate per lo sviluppo del turismo fassano non dimenticando i benefici economici ed ambientali.

  1. Energia

Il sistema elettrico è prossimo al collasso tecnologico.

Necessita con urgenza una nuova linea con potenza 130.000 Volt. Ove possibile e nelle zone pianeggianti l’intera reta andrà interrata.

  1. Asilo nido.

Per soddisfare la sacrosanta necessità delle famiglie ed anche delle mamme lavoratrici è indispensabile la realizzazione di una idonea struttura, aperta anche durante la stagione turistica, dislocata per esigenze logistiche in centro valle (Mazzin), per accogliere i bambini nei primi anni di vita (“Kinderheim”).

  1. Cesa de Pausa

La Cesa de Pausa detta anche “Residenza sanitaria – assistenziale per anziani per valenza ed interesse comprensoriale” della valle di Fassa doveva essere il principio indicato nel verbale della delibera comprensoriale n. 30/1992. Doveva restare quindi in ambito valligiano e per i residenti in valle. Si rammenti che parte di detta struttura ricade sulla p.ed. 466 e sulla p.f. 88/4 del Comune di S. Jan.

Ci si chiede, credo legittimamente, per quale motivo la Cesa de Pausa sia stata ceduta GRATUITAMENTE alla Provincia Autonoma di Trento, nonostante il valore complessivo degli immobili fosse pari ad € 5.391.982,68 con atto di data 31 dicembre 2007. Per tale motivo, svariati posti sono occupati da soggetti provenienti da altre località.

Pertanto, ora si desidera la gestione ed uso esclusivamente per i residenti di Fassa.

Struttura, comunque, obsoleta che deve essere immediatamente ammodernata prendendo spunto dalla limitrofa val Gardena. Ovvero struttura dotata di miniappartamenti per una o due persone.

  1. Scuola per il turismo

Per la valorizzazione del servizio turistico e soprattutto per qualificare i nostri giovani serve in valle una scuola professionale alberghiera con alta professionalità tipo la Kaiserhof di Merano ove imparano anche tre lingue straniere.

  1. Viabilità.

Il problema del traffico è sotto gli occhi di tutti. Servono rotatorie più funzionali e meglio dislocate. Le piazzole di fermata dei bus di linea devono essere realizzate fuori dalla careggiata di transito per evitare le inutili code. Tali bus sono una delle primarie fonti di traffico.

La vigilanza urbana (polins) deve essere nuovamente gestita da ogni singolo Comune con l’accortezza di organizzare corsi di lingua inglese per i soggetti già assunti e con la pretesa della lingua inglese per le nuove leve.

  1. Impianti di risalita

Per alleviare il traffico nella zona di Pozza – Meida necessita con urgenza il collegamento da Pera alla partenza stazione di risalita Buffaure.

Per risolvere l’annosa diatriba connessa alla Marmolada è indispensabile realizzare idonei parcheggi, l’impianto Passo Fedaia (zona stazione attuale) / Pian dei Fiacconi e quello Pian dei Fiacconi / Punta Rocca, con idonea pista di sci Punta Rocca / Fedaia. A ciò, per completezza, si deve realizzare un impianto di collegamento tra Porta Vescovo ed il Passo Fedaia (rifugio Castiglioni). Quest’ultimo impianto è essenziale per diminuire drasticamente il traffico estivo su gomma in quanto val Gardena, Badia e Fodom per le gite estive utilizzerebbero prevalentemente detto impianto.

  1. Parcheggio Canazei

Demolizione dell’orrenda piramide in Ferro “hotel Valeron”, in località Cercenà, sino al livello della strada di accesso alla Villa Avisio per ivi realizzare due piani interrati di parcheggi con oltre 200 posti di capienza macchina a servizio degli utenti.

  1. Zona Pastorale

Il Vescovo della nostra Diocesi ha costituito, tra le altre in provincia, la “Zona pastorale di Fiemme e Fassa” con sede a Cavalese del Vicario di zona. La decisione deriverebbe dalla sostanziale e drammatica carenza di sacerdoti. Si obietta: l’allargamento territoriale favorirà il mantenimento della “fede” o sarà piuttosto causa di ulteriore allontanamento dei cattolici dai tradizionali valori cristiani?

E così un altro fattore, che ha caratterizzato per più di un millennio il Decanato di Fassa, da Soraga a Canazei sotto il Principe Vescovo di Bressanone, si dissolve e si disperde nelle acque dell’Avisio che, mormorando e lanciando anatemi, è costretto a raggiungere e soggiacere a Trento, ancora una volta.

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Considerazioni finali.

O fiero popolo ladino da tantissimi anni sei bistrattato e soggiogato ai voleri e poteri dei più forti. Da parte tua hai passato guerre, invasioni, divisioni, vicissitudini di ogni sorta. Ora puoi risorgere con forza, sorretto dalla legge. Il patto di Parigi del 1946 tutela i Ladini di Fassa, anche se quasi tutti vogliono sottacerlo.

Da anni, anzi da sempre, mi batto per il popolo ladino, per l’unificazione del popolo ladino, per i suoi diritti calpestati. Neppure le sentenze mi hanno fermato o mi fermeranno. La giustizia e la lealtà vinceranno sempre.

Un particolare ringraziamento a chi ha difeso i nostri diritti con lo studio e le parole, auspicando un pubblico riconoscimento a futura memoria, dedicando un via o una piazza:

Iori Guido “Rocia”, scrittore e politico;

Simon de Giulio, poeta; mentre a Padre Frumenzio Ghetta, storico e scrittore il quale merita un busto da porre nell’abitato di Vigo.

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Non facciamoci ingannare per l’ennesima volta.

Se anche tu credi in questi semplici ma reali diritti, alle prossime elezioni provinciali di ottobre

VOTA

con fiducia TALMON EMILIO (MIGIO), candidato indipendente ladino nella lista TRE di Roberto De Laurentis, imprenditore già Presidente provinciale dell’Associazione Artigiani di Trento.

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Attenzione, il candidato ladino che verrà votato alle elezioni provinciali dagli elettori fassani sarà eletto assessore effettivo direttamente in GIUNTA REGIONALE quale rappresentante della minoranza etnica ladina di Fassa,
mentre il Consiglio Provinciale di Trento non ha competenza in merito.

Diritti che ad oggi non sono stati coltivati e difesi con convinzione. Per interessi di partito o di bottega? Poco importa, oggi le urne ci consentono di reclamare ciò che spetta alla popolazione ladina. Val di Fassa, ottobre 2018